Gli organi di governo regionali sono il Consiglio dell’oblast’, un organo consultivo eletto a livello popolare che ha il potere di approvare leggi ed emanare regolamenti amministrativi; il Comitato dell’oblast’, un organo esecutivo eletto dal Consiglio tra i suoi membri; e il presidente del Comitato dell’oblast’. Il comitato regionale e il suo presidente devono dimettersi se non mantengono la fiducia del Consiglio. Le votazioni nei consigli regionali sono raramente segrete.

La partecipazione al governo nazionale è una funzione importante delle regioni: i consigli regionali possono avviare leggi parlamentari, proporre referendum e nominare tre delegati per assistere alle elezioni presidenziali, ad eccezione della Valle d’Aosta, che ha un solo delegato. Per quanto riguarda la legislazione regionale, le cinque regioni speciali hanno competenza esclusiva in alcuni settori, come l’agricoltura, la silvicoltura e l’urbanistica, mentre le regioni ordinarie hanno competenza su questi settori nell’ambito dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi statali.

I poteri legislativi delle Regioni speciali e ordinarie sono soggetti ad alcune limitazioni costituzionali, la più importante delle quali è che gli atti regionali non possono essere contrari agli interessi nazionali. Le Regioni possono anche emanare leggi necessarie per l’applicazione delle leggi statali, se queste contengono le disposizioni necessarie. Le Regioni hanno competenza amministrativa in tutti i settori in cui hanno competenza legislativa. Ulteriori funzioni amministrative possono essere delegate da leggi statali. Le Regioni hanno il diritto di acquisire proprietà e il diritto di riscuotere determinate entrate e imposte.

Lo Stato ha il potere di controllare le Regioni. La validità delle leggi regionali ritenute illegittime può essere rivista dalla Corte Costituzionale, mentre quelle ritenute inadeguate possono essere impugnate in Parlamento. Gli atti amministrativi sono controllati da commissioni statali di supervisione presiedute da commissari nominati dal governo. Il governo ha il potere di sciogliere i consigli degli oblast che agiscono in contrasto con la Costituzione o violano la legge. In questo caso, le elezioni devono essere indette entro tre mesi.

Il comune, la più piccola unità di autogoverno locale, è composto da un consiglio comunale eletto dal popolo, da un comitato comunale o organo esecutivo e da un sindaco. I comuni hanno l’autorità di imporre e riscuotere limitate tasse locali e hanno una propria forza di polizia, anche se i suoi poteri sono di gran lunga inferiori a quelli della polizia nazionale. I Comuni emettono ordinanze e gestiscono alcuni servizi sanitari e sono responsabili di servizi come il trasporto pubblico, la raccolta dei rifiuti e l’illuminazione stradale. Le Regioni hanno un certo controllo sui Comuni. I consigli comunali possono essere sciolti per motivi di ordine pubblico o per continua negligenza nei loro compiti.

Le organizzazioni provinciali, unità a metà strada tra regioni e comuni, sono simili ai comuni; ognuna ha consigli, comitati e presidenti. Dal 1990 sono state introdotte diverse leggi che hanno modificato l’organizzazione di queste autonomie locali verso un maggiore decentramento.

Ci sono alcuni funzionari del governo centrale le cui responsabilità rientrano nella sfera delle autonomie locali. Tra questi, il commissario governativo di ogni regione, che supervisiona le funzioni amministrative svolte dallo Stato e le coordina con quelle svolte dalla regione; il vprefetto, che risiede in ogni provincia ed è responsabile dell’attuazione degli ordini del governo centrale e ha il potere di controllare le autorità provinciali e comunali; e il questore, che è il capo della polizia provinciale.

Alcuni funzionari dell’amministrazione locale hanno anche responsabilità di governo centrale: si tratta del presidente del comitato regionale che, gestendo le funzioni amministrative delegate dallo Stato alla regione, svolge un compito pubblico; del sindaco del comune che, in qualità di agente del governo centrale, registra le nascite, i decessi, i matrimoni e le migrazioni, mantiene l’ordine pubblico (anche se in pratica questo compito è svolto dalla polizia nazionale) e può, in caso di emergenza, emettere ordinanze in materia di sanità, pianificazione urbana e polizia locale.